Perchè molti siti ecommerce falliscono: la falsa logica del “low cost”

Lo scenario è quello desolante di una strada di periferia con negozi chiusi e case abbandonate: il fallimento degli e-commerce è una realtà purtroppo molto frequente, che ha contribuito, altresì, ad alimentare quel pregiudizio duro a morire che “il business online è solo per pochi”.

In realtà, non esiste una verità assoluta per quanto riguarda la capacità di generare profitto dal web, ma molte verità supposte che spingono a fare scelte sbagliate o non proprio azzeccate, sin dagli esordi del proprio progetto. Sono tanti i siti ecommerce che, nemmeno a due anni dalla realizzazione, chiudono i battenti inesorabilmente; alcuni sono già “morti” da tempo, ma vengono tenuti attaccati alla Rete con il “respiratore artificiale”, sperando che una qualche forza occulta, possa riportarli in vita e finalmente ripagare i propri investimenti iniziali.

Nel 99% dei casi, però, la fortuna non aiuta chi aspetta a braccia conserte nel bel mezzo di un mondo, come quello del web, dinamico e sempre aggiornato: la motivazione personale “a fare” è, sicuramente, il presupposto sostanziale per chi ha interesse ad investire con il suo e-commerce sul vastissimo pubblico virtuale.

La prevenzione, in questo caso, gioca un ruolo importante per scongiurare rischi e rovinose perdite: gli e-commerce non decollano o falliscono, come succede in un’alta percentuale di casi, perché si sbaglia già inizialmente l’approccio con il commercio online, considerato molto spesso secondario, accessorio, quando non addirittura inutile. Per questo motivo, si cerca di investire in un e-commerce con un budget iniziale molto basso (troppo basso), magari si cerca il primo webmaster disposto a costruire un sito “a prezzi stracciati” e si delega, senza troppa convinzione, il lavoro di aggiornamento del sito stesso. Eppure, un e-commerce ha la stessa identica sostanza di un negozio fisico, ma con molte più opportunità in termini di ampliamento, nuovi mercati, potenzialità geografica,controllo amministrativo e precisione gestionale.

Il risparmio sui costi iniziali per aprire un e-commerce non devono trarre in inganno, in quanto se il gran risparmio c’è, rispetto all’apertura di un negozio fisico, di certo non equivale ad un prezzo troppo basso o vicino allo zero: aprire un sito e-commerce con 1000 o 2000€ ed aspettarsi risultati immediati, è come acquistare un negozio fisico con qualche migliaio di euro, sperando nel successo.

Cosa ci si aspetterebbe da una piccola bottega con pochissima merce esposta, carenza di personale ed un pessimo servizio al cliente? Lo stesso discorso va fatto sul mantenimento di un e-commerce quando si stabilisce sulla rete: è sempre essenziale procedere al suo lavoro di posizionamento e di condivisione tra gli utenti, senza lasciarsi abbindolare da servizi scadenti, cattivi consiglieri, operatori web senza esperienza.

La sana vitalità di un sito web ecommerce è un’altra caratteristica importante per evitare staticità, un possibile fallimento, ma anche perdita di fiducia e credibilità verso il proprio negozio online. L’ambiente Internet facilita questo compito, grazie alla capacità di poter condividere le proprie risorse verso un vasto pubblico, ma alla base devono esserci l’impegno (anche economico) e la costanza verso il risultato.

I vantaggi, come tutti i grandi progetti della propria vita, arrivano con il tempo, se si riesce ad imboccare in modo professionale la giusta direzione.

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